Vallo di Diano, sversamenti illeciti: partite le attività di monitoraggio

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Da alcune settimane sono partiti i controlli sulle acque sotterranee e superficiali del Vallo di Diano come  già anticipato all’indomani dell’inchiesta che coinvolse il comprensorio per sversamenti di rifiuti illeciti.

Ad annunciare l’avvio delle attività di monitoraggio da parte dell’ARPAC il consigliere regionale Corrado Matera che sta seguendo le attività di verifica per il quale lo stesso Matera si era immediatamente attivato dopo gli arresti avvenuti nell’aprile del 2021 a seguito lunghe indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Sala Consilina e che avevano poi portato ad arresti e denunce per sversamento illecito di rifiuti speciali pericolosi.

Un”indagine che aveva suscitato preoccupazione notevole e su cui l’on. Matera aveva immediatamente chiesto alla Regione Campania l’inserimento di un emendamento alla legge di bilancio, approvato dal consiglio regionale, per lo stanziamento di fondi da destinare alla progettazione di attività di monitoraggio su tutto il territorio interessato dagli sversamenti e non circoscritto alla sola area dove si erano verificati i fatti, per riuscire ad avere una chiara immagine dei danni subito dal territorio a seguito delle attività illegali ed individuare, a seguito delle risultanza, eventuali azioni da adottare.

A distanza di poche settimane l’ente regionale, su richiesta del consigliere regionale Matera, aveva provveduto a destinare risorse importanti per l’attività di progettazione e di monitoraggio organizzata in costante contatto con la Procura della Repubblica impegnata nelle indagini che sono proseguite anche dopo le operazioni dell’aprile 2021.

Un impegno che l’On. Matera ha voluto con determinazione portare avanti anche a tutela delle comunità coinvolte chiedendo che il monitoraggio potesse essere effettuato non solo sulle acque superficiali ma anche sulle acque del sottosuolo e che, tale attività, interessasse una larga fetta dell’area partendo da Sicignano degli Alburni fino ad interessare il Vallo di Diano per tutta la sua estensione, quindi anche oltre il confine con Padula, in modo da poter capire se eventuali agenti inquinanti non si siano propagati e diffusi su altre aree del territorio con grave rischio per la salute dei cittadini su cui, per il consigliere regionale Corrado Matera, le istituzione hanno l’obbligo di vigilare e il dovere di tutelare.

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