Indebita percezione del reddito di cittadinanza: denunciate 86 persone nel salernitano, 28 del Vallo di Diano

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Per indebita percezione del Reddito di cittadinanza sono state denunciate in provincia di Salerno 86 persone. Di queste 28 nel solo Vallo di Diano che detiene, così, la percentuale più alta di “furbetti” a livello provinciale nell’ambito dell’operazione.

 

Dei 28 furbetti valdianesi 3 erano stranieri che avevano dichiarato falsamente di risiedere in Italia da oltre 10 anni. Cosa risultata non vera a seguito indagini dei carabinieri. Molti degli indagati del comprensorio avevano dichiarato falsamente di risiedere nel Vallo di Diano, una persona aveva indicato come luogo di residenza un garage ed un altro soggetto aveva indicato una pescheria. Un’altra dichiarazione falsa è arrivata da parte di un soggetto che aveva dichiarato di essere nulla tenente intestando i beni alla madre. Successivamente deceduta, l’uomo non aveva ripreso in capo i beni per non perdere il diritto al reddito facendo pertanto risultare che i beni risultavano di proprietà di una persona deceduta.

 

Hanno prodotto un danno erariale di oltre 350.000euro. Nel primo semestre del 2020 i carabinieri hanno esaminato un campione di oltre 2000 cittadini percettori del beneficio e sono emerse numerose irregolarità nelle dichiarazioni relative al possesso dei requisiti soggettivi ed econometrici.

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Dai controlli è emerso che lo hanno percepito indebitamente:  destinatari di misura cautelare personale; condannati con sentenza definitiva per reati per i quali è prevista la decadenza del reddito;  detenuti e ricoverati in strutture a carico dello Stato; cittadini stranieri sprovvisti dei requisiti. Tante le false attestazioni circa l’indicazione della reale residenza per omettere che i familiari percepivano altro reddito: un giovane, ad esempio, aveva dichiarato di risiedere presso un’abitazione rivelatasi poi essere un esercizio commerciale adibito a “pescheria”.

Il Reddito di cittadinanza è stato tolto, oltre che ad un detenuto, anche a soggetti appartenenti alla criminalità organizzata: in un caso è stato infatti accertato che a percepirlo era un uomo condannato per “associazione di tipo mafioso”, operante nella piana del sele, già sottoposto alla misura di sicurezza della “libertà vigilata”.

Sono state riscontrate irregolarità anche nei confronti di 19 cittadini stranieri che hanno beneficiato del reddito, sebbene non residenti sul territorio nazionale da almeno 10 anni.

A tutti è stata interrotta l’elargizione del beneficio e tutti sono stati denunciati.

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