Montesano sulla Marcellana. “Una mano per Makoko”, iniziativa riuscita!

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È arrivata a Lagos in Nigeria la solidarietà della comunità di Montesano sulla Marcellana. Ha la forma di un container pieno zeppo di beni alimentari e di sussistenza: scarpe, abiti, cibo a lunga conservazione, materiale per la scuola, giocattoli e tanto tanto altro.

Doni per la più grande baraccopoli dell’Africa, Makoko, un immenso quartiere ai margini della città di Lagos dove realizza eccezionali opere di carità e di promozione umana, Suor Alessia, ultraottantenne originaria di Montesano sulla Marcellana.

Tutto è stato distribuito alla comunità grazie alle Suore Domenicane, di cui fa parte Suor Alessia, e al gruppo di lavoro del PEDCWI (Project for Empowerment of Destitute Children and Widows Initiative) nato a sostegno dei bambini indigenti e delle vedove.

Le enormi difficoltà di vita quotidiana di chi vive in un posto senza strade, rete fognaria, elettricità e acqua potabile, erano state raccontate da Suor Alessia all’Associazione La Ferrovia, presieduta da Pietro Pascale. Un racconto che ha fatto partire qualche mese fa la gara di solidarietà sotto il nome di “Una mano per Makoko”.

Alla raccolta di beni ha aderito tutta la comunità. Una rete umanitaria coordinata dall’Associazione a cui hanno preso parte la chiesa, le scuole, l’amministrazione comunale, tanti esercizi commerciali.

Sono stati inviati 3200kg di aiuti umanitari, di cui 600kg di prodotti alimentari a lunga conservazione. Non solo. La solidarietà sollecitata da suor Alessia ha assunto una dimensione progettuale per garantire alle persone di Makoko una prospettiva di vita più dignitosa. Nel container c’erano anche sei macchine da cucire, con cui Suor Alessia intende realizzare un laboratorio di cucito così che le ragazze madri di cui si occupa imparino un mestiere e avviino una piccola attività in proprio. C’erano poi piccoli frigoriferi portatili per permettere, sempre a queste mamme, di organizzarsi in gruppi di lavoro e vendere bibite vicino all’aeroporto di Lagos. Quindi sono arrivati in Africa beni alimentari e non per nutrire e vestire chi ha bisogno e anche oggetti per due progetti di lavoro.

“Un grande gesto di solidarietà – commenta il presidente Pascale – concretizzato anche con il supporto dell’Ambasciata Italiana in Nigeria che ha aiutato nelle procedure burocratiche nell’arrivo del container al porto. A questo punto possiamo ringraziare quanti, per la verità tanti, in silenzio hanno lasciato il loro contributo o nelle mani di qualche volontario o davanti la porta del punto di raccolta in forma anonima. Poi ringraziamo: gli studenti e gli insegnanti dell’Istituto Omnicomprensivo di Montesano, i ragazzi dell’Oratorio Gym of a dreams, il Vescovo Don Antonio De Luca, la Caritas Diocesana, Don Donato, il sindaco e l’amministrazione tutta, i Vigili Urbani, l’ASD Atletico Montesano, gli esercizi commerciali: Piccolo Bazar, L’Armonia, Sportissimo Bloisi e Metropolis, l’Associazione L’Isola che Non c’è, la Grimaldi Lines e le sue Agenzie di Salerno, Roma e Lagos, l’Agenzia Marittima Michele Autuori e quanti con loro contributo hanno reso possibile realizzare l’iniziativa”.

 

Rosa ROMANO

 

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